Genius loci

I magazzini dell’antico porto della Roma repubblicana a Testaccio si trasformano in un parco illuminato e aperto al pubblico. L’opera è stata realizzata per il progetto stabile Ponticus in Arte

Per gli antichi romani il Genius loci era un'entità soprannaturale legata ad un luogo. Tale associazione tra Genio (spirito, divinità) e luogo fisico abitato e frequentato dall'uomo affonda le sue radici in una visione religiosa per cui tutto, nel generale e nel particolare, è permeato da energia e intelligenza. Secondo Servio nullus locus sine Genio, nessun luogo è senza un Genio, e pregarlo, rispettarlo e fargli offerte poteva rendere un luogo propizio.

Questa interdipendenza tra religione e intelletto umano è l'ispirazione che ha guidato la progettazione dell'opera muraria Genius loci, nella quale si è voluto evidenziare il lavoro dell'uomo rappresentando, con segni grafici al limite dell'astratto, elementi architettonici e costruttivi, i commerci, i traffici fluviali e le fasi di approdo e di immagazzinamento delle merci provenienti dal mare. Il tutto riferito alla Porticus Aemilia, uno dei più vasti edifici commerciali costruito a Roma in età repubblicana.

Inoltre, in Genius loci l'apparente casualità della composizione, nei suoi elementi grafici e sfondi cromatici, vuole rendere omaggio al lavoro dell'archeologo, grazie al quale è possibile poter fruire della storia del territorio. Il suo operato, infatti, è permeato di scoperte affioranti da stratificazioni geologiche e da impianti urbani, non sempre ed immediatamente ordinabili e classificabili.

Cliente:
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma

Photo credits: Rita Restifo


Team

  • Alessandro Gorla
  • Graphic design and realization