Ciao ragazzi, come state? Che ci raccontate?
Molto bene grazie. Siamo molto carichi per affrontare questo nuovo anno… Dalle prime battute ci sembra già molto promettente e si prospetta per noi ricco di novità.
Cos’è Studio Algoritmo, quando è nato e come vi siete conosciuti?
Studio Algoritmo è uno studio di progettazione con base a Roma. Ci occupiamo di Product, interior e graphic design. Cerchiamo di essere i più eclettici possibili e di rispondere alle diverse richieste di mercato, grazie ad una metodologia progettuale che abbiamo sviluppato nel tempo.
E’ nato circa un anno fa, la grafica dell’intervista è difatti autocelebrativa; ci piaceva l’idea di festeggiare il nostro primo anno di attività insieme a voi e di illustrare, seppur in maniera sintetica, il nostro approccio alla progettazione, cercando di trattare una cheesecake ai frutti di bosco come fosse un vero e proprio progetto di design.
L’idea di Studio Algoritmo prende vita quando la qui presente voce narrante, Alessandro Gorla, ha deciso di mettere insieme le esperienze raccolte peregrinando nel mondo del design in Italia e all’estero con dei ragazzi in gamba, pieni di energia e che credano in quello che fanno.
Ci arrivano quotidianamente richieste per poter collaborare con Studio Algoritmo da tutto il mondo ma, al momento, oltre a me ci sono: Silvano, Daniele e Chiara a Roma, Elisa ad Urbino, Dario a Londra e Christian in Messico.
Il mio compito è di raccogliere le idee di tutti, vedere e valutare quelle che potenzialmente hanno opportunità di mercato e di sviluppare e gestire insieme ai ragazzi i progetti fino all’uscita in commercio.
Il lavoro del designer moderno non è più incentrato su un’unica figura, ma necessità di competenze diverse sia interne che esterne al gruppo di lavoro.
Ci è piaciuta molto la cover che avete realizzato per noi, tra l’altro perfettamente in linea con il nostro nuovo progetto, il Bee Happy Fest, che faremo a inizio ottobre. Ma per voi, che significato nasconde?
Beh grazie! Il fatto di aver centrato, senza saperlo, l’idea di un vostro progetto in corso, ci ha fatto molto piacere… evidentemente la “chimica” funziona!
Il disegno rappresenta il fronte di una scatola di un ipotetico gioco di costruzioni, dove la protagonista è una piccola ape50 che, oltre a essere il mezzo ufficiale dello studio è, secondo noi, un veicolo molto intelligente per muoversi tra i vicoli di Roma.
L’ape è un oggetto di design, un prodotto industriale, che ben si sposa con il contesto per il quale è stato progettato, in questo caso la città di Roma.
Nella scatola si trovano anche degli optional, come il Nasone, i Sanpietrini e un omino (che poi sarei io….). Volevamo porre l’accento sull’importanza dell’atto progettuale, rappresentando l’oggetto da costruire e ambiente nel quale è inserito in perfetta armonia formale e di materiale.
Il primo compito del lavoro di un progettista è di essere un attento osservatore della realtà economica, sociale e politica nel quale opera, egli ha una grande responsabilità: deve pensare a oggetti funzionali, intelligenti ed esteticamente validi che facilitino la vita di chi li acquista, ma che non arrechino disagio al prossimo. In quest’ottica saremmo stati degli stupidi se ci fossimo comprati un SUV o un altro di quegli oggettacci brutti e fuori contesto per Roma che, con la sua bellezza, storia e tradizione, si meriterebbe un più attento approccio progettuale su più livelli. E’ un invito a pensare… Il nostro impegno quotidiano non è solo quello di ideare oggetti vendibili; dobbiamo cercare di veicolare il pensiero e di sensibilizzare gli utenti verso un acquisto più ragionato e sostenibile.
Tra l’altro è una cover molto urbana, e molto “romana”. Che rapporto avete, personale e lavorativo, con la città di Roma? E in che modo questo rapporto influenza il vostro lavoro?
Abbiamo scelto di mettere radici in quel di San Lorenzo, rione romano che più romano non si può… questo perché, come dicevamo prima, vivere lo scenario urbano nel quale si opera è importantissimo. Questo quartiere è tuttora una zona nella quale è attiva una rete di artigiani fenomenali, fondamentali per la fase di prototipazione dei nostri progetti, in più sono un concentrato di sapere pratico e osservarli all’opera ci aiuta a trovare sempre nuove soluzioni.
Altra cosa importantissima nel nostro lavoro è di essere curiosi, conoscere mestieri differenti, incontrare e parlare con le persone. Sbaglieremmo se restassimo tutto il tempo davanti al computer e non cercassimo di identificare i bisogni con un confronto diretto… e sotto quest’aspetto Roma è fantastica.
Diteci una cosa che odiate e una che amate di questa città.
Ci sono molti atteggiamenti, soprattutto da parte delle istituzioni, che troviamo siano molto provinciali e, spesso, gli stessi cittadini seguono questo cattivo esempio. Vedo molti nostri colleghi che cercano nuovi lidi, altre isole felici nelle quali stabilirsi ma, in fondo, il nostro lavoro è proprio quello di cercare di risolvere problemi e se fossimo scappati dove di problemi apparentemente non ce ne sono, avremmo limitato di molto la nostra spinta creativa…
Né odio, né amore pieno, ma presa di coscienza delle difficoltà è voglia di superarle.
Dateci qualche vostra coordinata per rintracciarvi sul web.
Oltre al nostro sito che fa da riferimento, www.studioalgoritmo.it, abbiamo diversi progetti in giro per il web, tra i tanti ci piace in questo momento segnalare:
Www.sticksit.it dove ci sono le nostre sedie adesive,
Www.77denari.com all’interno del quale troverete una linea di collant (la Capsule Collection) disegnata per Sensum Lab;
Www.officinetamborrino.com, dove siamo presenti con “Borderline”, un porta tablet e ferma libri progettato per questa bellissima realtà industriale di Ostuni;
Www.shoppable.it, qui ci saranno in vendita da fine settembre alcuni nostri prodotti e dai primi di ottobre uscirà in anteprima la nostra ultima creazione,
www.logosfest.org, progetto per il quale andiamo particolarmente fieri, dove abbiamo progettato tutta la linea grafica e la comunicazione integrata per il secondo consecutivo.
Progetti futuri & sogni nel cassetto.
I progetti sono molti, per fortuna le idee non ci mancano!
Se i sogni si trovassero realmente nei cassetti, innanzitutto ci piacerebbe progettare un bel settimino che li contenga… un oggetto ben ragionato, sostenibile, prodotto con criterio, con una certa valenza estetica e resistente, così da aprire e chiudere i cassetti senza rompersi… i sogni devono essere continuamente alimentati!