L'allestimento di questo nuovo punto vendita delle Librerie indipendenti Arion ci ha permesso di sperimentare nuove forme di contenimento e valorizzazione delle proposte commerciali.
Qui la sfida si fa duplice: da un lato il tentativo di rimanere fedeli ad un brand molto riconosciuto ed amato dalla sua fidatissima clientela, dall'altro, la possibilità di rivedere regole architettoniche, di comunicazione e commerciali, per cercare di fidelizzare nuove generazioni di avventori.
Si, perché ciò che abbiamo progettato non è la consueta libreria Arion, oramai presente da quasi mezzo secolo sul territorio capitolino, ma un concept store, che propone una selezione accurata di oggetti di tendenza e ricercati, un'offerta commerciale "no book", una sorta di "figlio ribelle" della grande madre Arion.
Quello che abbiamo tentato di fare è dar voce ai prodotti proposti, ai loro colori, alle loro forme, realizzando una sorta di "white box" nella quale saranno gli oggetti a parlare, grazie al loro essere all'avanguardia ed il loro linguaggio internazionale.
Le scelte progettuali evidenziano una ricerca architettonica basata sugli incroci ortogonali, nella quale le pareti bianche contrastano fortemente con il soffitto nero ed il pavimento in resina grigio cemento.
L'intero arredamento, comprendente i moduli espositivi, il bancone cassa e le varie suppellettili, oltre che l'impostazione architettonica e la comunicazione grafica, rendono questo lavoro un progetto di design totale di mackintoshiana memoria, in cui tutti gli elementi principali dell'opera nascono dal medesimo team di lavoro.